Tuo figlio vuole giocare divertirsi con gli amici ed uscire di casa in un mondo dove il cortile non esiste piu’ , dove abbiamo la paura costante che qualcuno possa fare del male ai nostri figli, dove i telegiornali e tutti i media ogni giorno ti bombardano con fatti e vicende di violenze, commessi ai danni di ragazzini coetanei di tuo figlio. Pressioni pressioni e ancora pressioni. Ho dimenticato di dire pressioni? PRESSIONI
Come conseguenza, cio’ ha ridotto notevolmente il tempo che tuo figlio puo’ dedicare all’attivita’ fisica che dovrebbe essere almeno di un’ora al giorno!
Pensi che lui faccia un’ora di attivita’ fisica al giorno?
La risposta e’ quasi sicuramente no! vero?
Detto cio’ decidi con lui di fargli praticare uno sport per ovviare a questo problema e come molti ragazzini lui sceglie il calcio.
Inizia ad allenarsi con la sua nuova squadra e agli allenamenti e’ felice e gioca spensierato…
MA ARRIVA QUEL GIORNO…
IL giorno DELLA PARTITA il giorno DELLA PRESSIONE
al di la’ delle emozioni che si provano di cui ti ho parlato nei precedenti articoli, Tuo FIGLIO e’ in campo e l’arbitro fischia il calcio di inizio.
Quella partita dovrebbe essere un divertimento invece diventa inizialmente un confronto tra ragazzini avversari, poi col trascorrere del tempo la squadra di tuo figlio va in svantaggio e diventa una lotta a cercare il colpevole! I genitori dalla tribuna iniziano a gridare…corri! Passa! Muoviti cosi’ non andare li’… dall’altra parte l’allenatore: non fare cosi’! Ti tolgo dal campo!
Poi inizia il Confronto/scontro tra compagni….”non dovevi passarla al portiere!” ,”Lascia la palla li’ la rimessa la batto io! Non sei capace!”
Ecco che come per magia nasce la paura dell’ ERRORE! GUAI SBAGLIARE!
Ti racconto una breve vicenda che mi e’ successa poco fa…mia cugina che frequenta la prima superiore mi ha chiesto aiuto riguardo ad un esercizio di matematica..
Ora ti chiederai cosa c’entra la matematica e la scuola con il calcio? Te lo spiego subito con questo esempio:
Lei sottopressione rende molto meno rispetto a quello che sono le sue capacita’.
Capita anche a tuo figlio?
Volutamente le ho messo un po’ di pressione e lei di conseguenza non sopportando la situazione voleva utilizzare la calcolatrice per eseguire una semplicissima sottrazione… subito dopo invece l’ho rassicurata e ha risolto un calcolo complesso a mente.
Dirai e’ normale! No?
Esatto! e’ normale! In alcuni casi alcune persone se messe sotto eccessiva pressione sono portate all’errore (altre categorie di persone invece, come la medicina d’urgenza,dove i medici devono soccorrere sotto stress e pressioni altissime, danno il massimo).
Purtroppo pero’ , tuo figlio se va in panico sotto eccessiva pressione deve affrontare un percorso per gestire questa fonte d’ansia che lo invade.
Se non ha un ambiente sereno dove maturare e crescere si chiudera’ in se stesso senza superare gli ostacoli sia esso l’avversario durante la partita di calcio o un problema nella vita futura.
L’ambiente calcistico deve essere per tuo figlio prima di tutto una scuola, dove apprendere insegnamenti e valori che la societa’ moderna e di conseguenza gli ambienti che frequenta, non riescono a trasmettere.
Se questo ambiente pero’ e’ accecato dal raggiungimento di risultati sportivi che portano alla notorieta’ della societa’ e ai titoli sui giornali per la vittoria ottenuta sul campo, come puo’ tuo figlio apprendere questi famosi insegnamenti e valori?
Come puo’ imparare a concentrarsi?
Come puo’ migliorare se stesso ponendosi degli obbiettivi nel suo percorso che lo porteranno a migliorare come persona e come uomo?
La competizione puo’ essere sana se gestita correttamente ma altrettanto una belva feroce…
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Dr. Simone Crudo
Presidente A.S.D. Atletico Figinese