I primi anni di vita sono fondamentali per il consolidamento delle preferenze alimentari e l’abitudine all’esercizio fisico costante, al punto da considerare tali pratiche come “prevenzione primaria”.
Studi attuali dimostrano che una corretta alimentazione e un sano stile di vita aiutano a guadagnare salute e ridurre il rischio di contrarre malattie, a tutte le età. Il concetto di benessere, infatti, si basa sull’assunzione di tutti i nutrienti necessari al nostro organismo, in quantità tali da permettere il mantenimento di un peso corporeo adeguato alla propria altezza. Tassello fondamentale per raggiungere tali obiettivi è l’educazione da parte della famiglia e l’aiuto della classe medica competente, la quale fornisce le linee guida durante tutte le fasi della crescita.
Sia adulti che bambini mangiano alimenti che il nostro corpo trasforma in nutrienti, di cui si nutrono anche le nostre cellule. Pertanto è necessario seguire una dieta varia ed equilibrata, al fine di soddisfare il fabbisogno giornaliero. Le calorie devono essere bilanciate proporzionalmente tra quante se ne introducono e quante se ne spendono sia nell’attività quotidiana sia per dormire; a tal proposito è importante quantificare l’energia introdotta tramite gli alimenti, a seconda del pasto assunto.
Considerando l’energia totale giornaliera pari a 100, l’esatta ripartizione è la seguente:
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20% colazione;
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5% spuntino;
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40% pranzo;
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5% merenda;
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30% cena.
Per far sì che i più piccoli siano sempre svegli e pieni di energie è necessario che l’apporto calorico segua lo schema rappresentato. In tali proporzioni devono rientrare cinque porzioni di frutta e verdure. Talvolta non è semplice far consumare tali pietanze ai bambini, ma esistono alcuni “trucchi” per rendere i vegetali più appetibili e per educare a un corretto comportamento nei confronti dei cibi.
Infatti una sana dieta, ovvero una corretta alimentazione, è l’insieme dei comportamenti e dei rapporti nei confronti del cibo, che permettono il mantenimento della propria salute nel rispetto di se stessi e degli altri. È appropriato ricordare che il termine dieta indica una selezione adeguata di alimenti e, l’assunzione errata, sia nella quantità che nella qualità, può essere uno dei fattori principali nella determinazione di molti stati patologici (ipertensione, obesità, diabete, ecc). Una delle conseguenze più frequenti di un’alimentazione non corretta è, senza dubbio, l’obesità: questa è determinata sia da un eccesso di calorie introdotte, rispetto a quelle consumate, sia da uno stile di vita sedentaria, in particolar modo nell’età giovanile. Non possiamo ignorare l’alta percentuale di obesità infantile in Italia, purtroppo tra le prime in Europa.
La diffusione del sovrappeso e dell’obesità nella società attuale, come già accennato, è in parte causata dagli stili di vita sedentaria che la vita moderna promuove, e dai bassi livelli di attività fisica praticati. Una scarsa attività fisica non permette di mantenere l’equilibrio tra le calorie introdotte e quelle consumate ed è proprio tale squilibrio che porta al raggiungimento di un peso corporeo non adeguato alle caratteristiche fisiche del soggetto. Le famiglie hanno il compito di indirizzare i bambini, già dalla prima infanzia, verso il mantenimento di tale equilibrio, incentivando alla pratica di qualsiasi sport o attività fisica.
Una buona educazione alimentare si basa su alcune semplici “regole”: controllare il peso almeno una volta al mese; praticare attività fisica costante, come ad esempio uno sport di squadra (calcio); consumare più cereali, legumi, ortaggi e frutta; limitare il consumo dei grassi (stare attenti alla qualità) e degli zuccheri; bere acqua in abbondanza e consumare poco sale.
La nostra salute dipende da noi, noi ne siamo gli artefici ed è il risultato di tanti piccoli atteggiamenti che assumiamo dai primi anni di vita. Prendersi cura di se stessi è un dovere al quale non possiamo rinunciare e soprattutto è fondamentale trasmettere tale concetto ai bambini. Insegnare ai propri figli a mangiare bene fa parte di questo dovere e dell’educazione che fornite loro.
Dr.ssa Roberta Di Buono