Devi sapere, sicuramente potrai darmi conferma , che la societa’ in cui viviamo ci pone di fronte a sfide continue ponendoci continuamente in competizione.
Questo modo di vivere ha fatto si’ che tanti genitori come te cercano di spronare i propri figli con 1000 stimoli e attivita’ ma tutto cio’, al contrario, li sobbarca di ansia e aspettative per il futuro. Nonostante il tuo intento sia in buona fede , in prospettiva di renderli forti e pronti ad affrontare le future sfide, il risultato sara’ diverso.
Ti ritrovi in questa premessa? Oppure conosci qualche genitore che agisce in questa direzione?
Sicuramente la tua risposta non puo’ che essere affermativa, in quanto e’ molto comune vedere piccoli ragazzini adolescenti con ” l’agenda” piena di impegni. Allenamenti di vari sport , attivita’ musicali e molto altro. Sempre piu’ genitori creano queste pressioni sui propri figli. Anche tu? Rispondi onestamente a te stesso ok?
Se anche tu sei uno di questi genitori,sappiamo benissimo che lo fai perche’ pensi che procedendo in questo modo tuo figlio ricevera’ piu’ stimoli possibili e soprattutto sperimentando piu’ cose amplia il proprio bagaglio di conoscenza che serivira’ per il suo futuro, come accennato in precedenza.
Purtroppo non funziona cosi’, al contrario questo tuo comportamento crea in lui caos e ansia. Lo vedi insicuro? Timido? Poca autostima di se’?
Perche’ chiedo questo? Come deduci dal titolo tutto cio’ e’ un grosso errore. Quali sono questi 5 principali motivi?
– Il primo di questi e’ il “sovraccarico di aspettative“. Tuo figlio cerchera’ di soddisfarle e anche se a volte puo’ riuscirci bene, tutto cio’ non e’ costruttivo per la sua identita’ infatti affinche’ cresca nel migliore dei modi deve imparare dai propri errori e aver quindi la possibilita’ di sbagliare.
– “ossessione per il raggiungimento dei risultati”. Esattamente cosi, la tua voglia di vederlo vincere la partita senza valutare i progressi fatti nel suo singolo percorso, gli fara’ capire che cio’ che conta e’ solo il risultato finale e non tutto quello che sta nel mezzo che e’ invece l’aspetto principale. La societa’ moderna ci porta a valutare una prestazione in base al risultato che generiamo, niente di piu’ sbagliato! Tutto cio’ portera’ tuo figlio a demotivarsi e a non provare piu’ piacere per cio’ che fa, anche giocare a calcio. Ti e’ gia successo? Non ti preoccupare non e’ accaduto solo a tuo figlio.
– “il terrore di fallire” se gli fai capire che tutto si basa sul risultato finale in lui si generera’ uno stato d’ansia esagerato se questo non giunge. Quindi ogni sconfitta sara’ vista come una tragedia. Non ti e’ mai capitato di vederlo piangere dopo aver perso una partita? O aver visto qualche suo compagno in questa spiacevole situazione? Succede spesso purtroppo…
– “autostima a rotoli” ogni errore non e’ ammesso perche’ porta al non raggiungimento del risultato finale quindi a deluderti. Tutte le volte che non arrivera’ il risultato finale ovvero la vittoria, si sentira’ inadatto al gioco del calcio e pensera’ che quell’errore commesso in partita e’ stato la causa della sconfitta della squadra. Questo generera’ in lui notevoli complessi e anche durante le buone prestazioni si sentira’ inadeguato arrivando alla decisione di abbandonare tutto!
– “ricerca del capro espiatorio” non potendo accettare la sconfitta per tutti i motivi sovracitati, tuo figlio cerchera’ il colpevole del mancato raggiungimento della vittoria. In alcune occasioni si lamentera’ dei propri compagni perdendo di vista la vera finalita’ che e’ il divertimento, correre dietro al pallone spensierati senza badare al numero di reti subite.
Percio’ dopo aver analizzato e conosciuto nel dettaglio questi 5 punti sostieni tuo figlio sempre, lascialo libero di provare le proprie emozioni e non il riflesso di cio’ che provi tu! Lascialo libero di confrontarsi e sostenersi con i compagni e non essere l’artefice della creazione di rivalita’ o discriminazioni verso altri membri della squadra.
Insomma quando scende in campo trasforma quel rettangolo da gioco in un cortile dove non esiste nulla se non un pallone da rincorrere e calciare con tanti amici indipendentemente dal risultato… in cortile si.giocava e si.rideva per ore… oggi non piu’
Il presidente
Dr. Fisioterapista Simone Crudo